EF-Nippo, la forma di Uran cambia i piani per il Tour. Vaughters: “Al Giro di Svizzera ci ha sorpreso”
Rigoberto Uran sorprende la sua squadra in vista del Tour de France 2021. Il colombiano non ha avuto un inizio di stagione facile, tra l’impossibilità di correre sulle strade di casa nel Tour Colombia 2021 annullato a causa del coronavirus e il parto della moglie, che non gli ha permesso di essere al via dell’UAE Tour 2021. Tornato quindi in Europa in occasione della Vuelta a Catalunya 2021, lo scalatore si è poi ammalato di coronavirus e ha dovuto osservare due settimane di riposo. A quel punto il suo ritorno alle corse è avvenuto soltanto in occasione del Giro di Svizzera 2021 a giugno. Il suo secondo posto nella classifica finale, impreziosito dalla vittoria nella seconda cronometro individuale, mette ora in difficoltà la sua EF Education First – Nippo nella scelta della strategia per la Grande Boucle.
Il general manager della formazione statunitense Jonathan Vaughters ha confidato in un’intervista a Cyclingnews: “Non voglio dire che stiamo rifacendo da capo la nostra strategia per il Tour, ma di certo ci stiamo pensando. Non sapevamo in che condizione fosse Uran perché ha avuto diversi imprevisti in primavera. Sua moglie voleva partorire negli Stati Uniti, quindi è stato a lungo in Florida. Poi ha corso la Vuelta a Catalunya, ma subito dopo ha preso il Covid. Per questo ha dovuto stare chiuso in casa per due settimane, poi è tornato in Colombia. Non ha corso tanto quest’anno, quindi c’erano molte incognite verso il Giro di Svizzera. Molti di noi sono rimasti sorpresi della sua performance. Stava migliorando di giorno in giorno al Giro di Svizzera, e questo non può che essere buono in vista del Tour de France”.
Ora la scelta è tra puntare le tappe o costruire il team intorno a Rigoberto Uran: “Onestamente, devo sedermi al tavolo con Charly Wegelius (d.s. del team, ndr) per discutere, se dobbiamo correre in modo più difensivo o lasciare che i nostri corridori si giochino le loro carte. Quando Rigo ha finito secondo al Tour, era certamente il nostro corridore protetto, ma Phinney e Brown avevano libertà di andare in fuga. Non avevamo impiegato tutto il team intorno a lui, come invece abbiamo fatto con Hugh Carthy al Giro. Ci sono state volte in cui abbiamo lasciato tutto il team intorno a lui, come nel 2018, e non è andata poi così bene. La nostra selezione non cambierà, terremo gli stessi corridori. Ma dobbiamo capire come utilizzarli. È una formazione che può vincere tappe o essere molto efficace nel tenere Rigoberto lontano dai guai in pianura o nelle montagne“.
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